Il Refettorio Mérida apre le porte alla comunità

Il Refettorio Mérida non si è mai fermato, e dall’inizio della pandemia ha assistito la propria comunità consegnando pasti porta a porta alle persone più vulnerabili e agli operatori impegnati in prima linea. La scorsa settimana, grazie ai protocolli di sicurezza, il Refettorio è stato in grado di accogliere all’interno del suo cortile e della sua sala da pranzo gli ospiti della città.

In risposta agli effetti sulla sfera sociale, economica e ambientale che il COVID-19 continua ad avere sulle comunità di Mérida e soprattutto su coloro che vivono in condizione di vulnerabilità sociale, negli ultimi mesi il team del Refettorio ha coordinato una risposta locale per raccogliere fondi e donazioni e per preparare, confezionare e distribuire pasti alle persone maggiormente colpite. Grazie al proprio team di cucina e al supporto di altri chef locali, il Refettorio ha lavorato duramente per rafforzare la propria capacità.

Dopo aver passato gli ultimi mesi ad assistere la comunità nel miglior modo possibile, mercoledì 25 il Refettorio ha compiuto un passo importante aprendo le sue porte e invitando al suo interno gli ospiti, che sono stati accolti con amore e dignità. Un traguardo importante per tutto il team del progetto, che continua ad applicare tutte le misure di sicurezza necessarie per salvaguardare le persone più socialmente vulnerabili.

Credits: Luis Pérez G.

Incoraggiando ospitalità e accoglienza il Refettorio si è subito trasformato in un luogo di incontro nel quale le persone hanno avuto la possibilità di creare nuovi legami, generando così un senso di fiducia e affetto reciproco che le ha incoraggiate a ricercare nuove opportunità di crescita.

Gli imponenti corridoi dello storico palazzo si sono trasformati quindi in uno splendido e coloratissimo punto di ritrovo per l’intera comunità. Sempre rispettando le restrizioni date dall’emergenza sanitaria in corso, circa 30 ospiti sono stati accolti e guidati attraverso il lungo viale d’ingresso fino alla parte centrale della casa, per arrivare nel giardino interno, vero e proprio punto di ritrovo della struttura. Un team di 10 volontari – Ralf, Roberto, Adriana, Jorge, Bernardo, Gaby, Luis, Mora e Alberto – ha supportato il Refettorio aiutando il team a servire pasti da asporto alla comunità. Lo chef locale Ángel Zamudio è stato supportato da Adrian Marcos, del ristorante Catrin, che dall’inizio di maggio ha messo a disposizione le proprie competenze e il proprio tempo aiutando a prererare pasti da consegnare a casa.

Credits: Rosy Gonzalez

Il menù che è stato servito agli ospiti, oltre che estremamente fantasioso e nutriente, è stato realizzato con ingredienti di recupero donati dalle istituzioni locali: babaganoush con “tziíkil pak”, pesce accompagnato da una salsa locale a base di zucca e coriandolo e insalata di stagione. A terminare il pasto, una torta a base di mais con salsa di cajeta (la versione messicana del dulce de leche) e meringa. 

Oltre ad aver ricevuto un pasto sano e nutriente in un ambiente accogliente gli ospiti hanno avuto anche la possibilità di usufruire dei servizi igienici – a ognuno è stato dato anche un kit per l’igiene personale e una confezione di vestiti con cui potersi cambiare. Per terminare al meglio la giornata una parrucchiera – Maia, una delle volontarie presenti quel giorno – ha fornito i propri servizi agli ospiti, che si sono fatti tagliare i capelli al centro del cortile. 

Credits: Luis Pérez G.

Daniela Vargas Leon