Una conversazione con Tommaso Casalgrandi per raccontare il contributo concreto di Giblor’s nella valorizzazione del lavoro e della dignità all’interno dei Refettori di Food for Soul.
Giblor’s è un’azienda emiliana che da generazioni realizza abiti da lavoro per il mondo della ristorazione. Entrata a far parte del Gruppo Rossini, ha saputo valorizzare la propria esperienza e tradizione, ampliando le proprie prospettive senza perdere di vista i valori che l’hanno resa un punto di riferimento nel settore. Fin dall’inizio del percorso di Food for Soul, ha scelto di accompagnare il lavoro dei Refettori fornendo grembiuli e giacche da chef pensate per chi ogni giorno cucina, serve e accoglie. In questa intervista, Tommaso Casalgrandi – Responsabile commerciale Italia ed Estero – riflette sul valore profondo della collaborazione tra Giblor’s e Food for Soul, sull’importanza di dare forma e funzione al gesto del prendersi cura, e su cosa significhi oggi, per un’azienda, scegliere di impegnarsi in progetti a impatto sociale.
Giblor’s è da anni al fianco di Food for Soul. Cosa ha significato per voi accompagnare il lavoro dei Refettori lungo questo percorso?
Essere al fianco di Food for Soul significa partecipare a un progetto che mette al centro la lotta allo spreco alimentare, trasformandolo in un’opportunità per attivare nuovi modelli di inclusione sociale. Nel corso degli anni, abbiamo contribuito non solo fornendo ai Refettori italiani i nostri grembiuli e le nostre giacche, ma anche attraverso la partecipazione diretta di molti collaboratori che hanno scelto di donare il proprio tempo. È un percorso che ha arricchito in profondità il nostro modo di intendere e vivere il lavoro.
Nei Refettori, il lavoro è prima di tutto un atto di cura e rispetto per la persona. Che valore ha, per voi, vestire chi opera in spazi così carichi di significato?
In un contesto come quello dei Refettori, dove ogni gesto è un atto di attenzione verso l’altro, anche la divisa assume un significato profondo. Vestire chi accoglie, cucina e serve non è solo una questione di funzionalità: è un modo per contribuire al clima di rispetto, ordine e bellezza che caratterizza questi luoghi. È un segno silenzioso ma tangibile che ogni dettaglio, anche il più pratico, può contribuire a creare un ambiente fondato sulla cura, la dignità e l’inclusione.
I vostri capi nascono da una ricerca continua tra innovazione, estetica e funzionalità. Cosa significa oggi, secondo voi, progettare qualità per chi lavora — non solo in cucina, ma anche in contesti sociali complessi?
Per noi, creare capi di qualità significa prima di tutto ascoltare e mettere al centro il lavoratore, comprendendo le sue necessità. Ogni capo che progettiamo nasce dalla volontà di rispondere a queste esigenze, offrendo comfort e praticità, senza mai perdere di vista il rispetto per chi lo indossa. Solo in un secondo momento entra in gioco il design, per valorizzare ogni dettaglio, anche nei capi più semplici, come un grembiule, trasformandoli in capi che comunicano valore. Questo è uno dei punti di connessione fra Giblor’s e Food for Soul: dare importanza a ogni gesto e a ogni elemento, per quanto piccolo possa sembrare.
Dopo anni di collaborazione con Food for Soul, cosa vi ha restituito questa esperienza, anche dal punto di vista umano o aziendale?
Questa esperienza ci ha insegnato -e continua a farlo quotidianamente – l’importanza dei piccoli gesti, come un sorriso o un piatto che viene offerto, che possono fare la differenza per chi è in difficoltà. Per molti dei nostri collaboratori, partecipare ai Refettori ha significato vedere il proprio lavoro come un contributo concreto. Cerchiamo di portare questa mentalità anche nel nostro lavoro in ufficio, impegnandoci ogni giorno a fare la nostra parte, anche se non è sempre facile.
Se doveste descrivere con una parola o un’immagine il legame tra Giblor’s e Food for Soul, quale scegliereste? E perché?
Sceglieremmo un piatto di tortellini in brodo perché racchiude, con semplicità e calore, il senso profondo dell’accoglienza e condivisione. Come questo piatto tipico della tradizione emiliana, anche il nostro legame con Food for Soul nasce da una ricetta fatta di gesti concreti, valori condivisi e cura autentica per le persone. Ogni cucchiaio racconta un impegno: quello di prendersi cura dell’altro, di creare bellezza anche nei piccoli gesti quotidiani. Proprio come un piatto preparato con amore, la nostra collaborazione è fatta di ingredienti semplici ma essenziali: rispetto, dedizione e responsabilità.